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OKSANA LYNIV, INDISPOSTA, SOSTITUITA DA MICHAEL GÜTTLER SUL PODIO DI IOLANTA DI ČAJKOVSKIJ

A causa di una lombalgia acuta sopravvenuta durante le prove, la Direttrice musicale del Teatro Comunale di Bologna Oksana Lyniv non potrà essere sul podio per l’opera Iolanta di Pëtr Il’ič Čajkovskij, proposta in forma di concerto il 7 e il 9 aprile per la Stagione lirica 2022. A sostituirla è chiamato il direttore d’orchestra Michael Güttler, recentemente ospite di prestigiose realtà musicali come il Festival di Glyndebourne, l’Opéra di Parigi e il Teatro Real di Madrid.

 

«È singolare – dice il Sovrintendente Fulvio Macciardi – che una produzione programmata molto tempo fa diventi oggi altamente simbolica di ciò che tutti vorremmo: la pace. Iolanta è un capolavoro scritto da uno dei più grandi compositori russi, la cui famiglia aveva radici tra i cosacchi ucraini. Alcuni dei cantanti protagonisti sono ucraini, altri sono russi. Insieme faranno rivivere l’opera di Čajkovskij sul palcoscenico del Comunale, con il fortissimo auspicio che la guerra, causata dall’invasione della Ucraina da parte della Russia, la devastazione e la morte che sono seguite e che tutti abbiamo visto, cessino al più presto. Auguriamo inoltre una pronta guarigione alla nostra Direttrice musicale Oksana Lyniv, che aspettiamo presto di nuovo sul podio del suo teatro». 

 

Iolanta op. 96 è proposta in Sala Bibiena giovedì 7 aprile alle 20, con replica sabato 9 aprile alla stessa ora anche in diretta su Rai Radio3. Ultima opera di Čajkovskij, su libretto del fratello Modest tratto dalla pièce danese Kong Renés Datter (La figlia di re Renato) di Henrik Hertz, racconta la toccante storia di una ragazza non vedente e inconsapevole di esserlo, che guarisce non solo grazie alla medicina ma anche grazie all’amore. L’opera è ispirata a personaggi storici del Quattrocento provenienti dalla Provenza francese: re Renato, ovvero Renato d’Angiò detto “Il Buono”, e sua figlia lolanta, sposa del duca di Lorena Ferry de Vaudémont.

 

Protagonisti il soprano ucraino Yuliya Tkachenko nel ruolo del titolo, cantante che si è anche perfezionata presso la Scuola dell’Opera del Teatro Comunale di Bologna, il tenore Arnold Rutkowski nei panni di Vaudémont e il baritono Andrei Bondarenko nella parte di Robert. Completano il cast Mihail Mihaylov (Almérique), Petar Naydenov (Bertrand), Serban Vasile (Ibn-Hakia), Victoria Karkacheva (Laura), Marina Ogii (Marta), Olga Dyadiv (Brigitta) e Rafal Siwek (Re René).

 

Il 6 dicembre 1892, al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, vennero rappresentati congiuntamente due lavori di Čajkovskij: l’opera Iolanta e il celebre balletto Lo schiaccianoci, come da volontà del direttore dei Teatri Imperiali Ivan Vsevoložkij. Il compositore si era in realtà interessato a Iolanta ben prima della sua composizione, avvenuta nel 1891, due anni prima di morire. Nel 1883 egli aveva infatti avuto modo di leggere una traduzione dell’azione scenica di Hertz “La figlia di Re Renato” e nel 1888 aveva assistito alla sua messa in scena a Mosca, decidendo di ricavarne un’opera in un atto commissionando il libretto al fratello Modest. A colpirlo era stato il destino dell’eroina Iolanta: una vittima e un’ermarginata, condizione nella quale forse Čajkovskij rivedeva se stesso a causa della sua omosessualità, vissuta in una società oppressiva come quella zarista russa. Passarono altri tre anni perché la partitura vedesse la luce: un lavoro nel quale il compositore sembra evitare qualsiasi convenzione operistica, come è rilevabile già dalla struttura in un atto e dall’introduzione orchestrale affidata solo ai fiati – legni e corni in particolare – che sembra ricreare la sensazione del buio della cecità della protagonista, cui si aggiunge un senso di inquietudine dato dalla sospensione armonica.

 

L’Orchestra e il Coro, preparato da Gea Garatti Ansini, sono quelli del Teatro Comunale di Bologna, impegnati inoltre – prima di Iolanta – nell’esecuzione fuori programma dello Stabat Mater per coro e orchestra della compositrice ucraina Hanna Havrylets, sempre con Michael Güttler sul podio. Scomparsa a Kiev lo scorso 27 febbraio, Havrylets ha vinto nel 2001 il Concorso nazionale di compositori ucraini “Salmi sacri del terzo millennio” e l’anno seguente ha scritto lo Stabat Mater su testo medievale, applicando i principi dell’antico simbolismo numerologico del tre, inteso come trinità dell’essenza di Dio, e del quattro, come personificazione della Croce e Passione, utilizzando sette leitmotiv di intonazione compenetrati. La composizione, secondo l’autrice, ha il compito di rivelare al pubblico l’esperienza della morte come passaggio all’immortalità. L’esecuzione dello Stabat Mater di Havrylets, fortemente voluta dalla Direttrice musicale Oksana Lyniv, si carica ancor più di valore spirituale alla luce delle vicende dei nostri giorni.

 

Le due recite saranno precedute – circa 45 minuti prima dell’inizio – da una breve presentazione dell’opera nel Foyer Rossini del Teatro Comunale.

 

Presenting partner dello spettacolo è Alfasigma.

 

I biglietti – da 15 a 50 euro – sono in vendita online tramite Vivaticket e presso la biglietteria del Teatro Comunale, aperta dal martedì al venerdì dalle 12 alle 18, il sabato dalle 11 alle 15 (Ingresso Piazza Verdi), nei giorni feriali di spettacolo da due ore prima e fino a 15 minuti dopo l’inizio e in quelli festivi da un’ora e mezza prima e fino a 15 minuti dopo l’inizio (Largo Respighi, 1).

 

La direttrice d’orchestra Oksana Lyniv non potrà, inoltre, partecipare all’incontro della rassegna “Parliamo d’Opera” dedicato a Iolanta, dal titolo “Immaginare la realtà”, in programma questo pomeriggio alle 18.00 nel Foyer Respighi del Teatro. L’appuntamento rimane confermato alla presenza del fotografo Davide Monteleone.

 

Info: www.tcbo.it

 

Carla Monni