Il baritono parmense Luca Salsi celebra i vent’anni di carriera con un nuovo debutto al Teatro dell’Opera di Roma: il 14 ottobre incarna per la prima volta Scarpia nella Tosca di Giacomo Puccini. Il suo debutto assoluto sulle scene risale al 16 settembre 1997: appena ventiduenne, Salsi esordì come solista nei panni di Blansac ne La scala di seta di Rossini, al Teatro Comunale di Bologna. Da allora è stato protagonista di un’intensa carriera che si è snodata attraverso prestigiosi palcoscenici internazionali – dal Teatro alla Scala al Metropolitan di New York, dalla Royal Opera House di Londra al Festival di Salisburgo, dalla Bayerische Staatsoper al Liceu di Barcellona, per citarne alcuni – sotto la guida di direttori come Riccardo Muti, James Levine, Daniele Gatti, Gustavo Dudamel e con registi quali Robert Carsen, David McVicar, Franco Zeffirelli e Werner Herzog.
I festeggiamenti per i suoi vent’anni di attività saranno celebrati all’Opera di Roma, alla quale Salsi è particolarmente legato, e dove nelle ultime stagioni ha cantato in Falstaff, ne La battaglia di Legnano, nel Rigoletto e – diretto da Riccardo Muti – ne I due Foscari, in Nabucco e in Ernani. Il baritono fa dunque ritorno al Teatro Costanzi per debuttare nel ruolo del perfido Scarpia, nell’allestimento di Tosca firmato da Alessandro Talevi, che ha ricostruito, insieme a Carlo Savi, i bozzetti originali della prima esecuzione del 1900 realizzati da Adolf Hohenstein. Il capolavoro di Puccini vede impegnati Jordi Bernàcer sul podio, Virginia Tola nel ruolo del titolo e Giorgio Berrugi nelle vesti di Cavaradossi.
“Scarpia è uno dei punti di arrivo per la corda baritonale – dice Luca Salsi – una figura nobile e intelligente, benché uomo spregevole, manipolatore e sanguinario. La sua vocalità deve comunque essere giocata sulle mezze voci, perché il personaggio va reso ‘insinuante’, non può essere ‘gridato’ e non deve mai sfociare nella volgarità.
Basti pensare al suo celebre ingresso: ‘Un tal baccano in chiesa!”. Scarpia entra in Sant’Andrea della Valle e impone la sua presenza. La tradizione vorrebbe che si tenesse lunga e forte la nota della parola ‘chiesa’, che invece Puccini vuole corta. E la frase va pronunciata secca, ‘tra i denti’. Si immagini la differenza dell’effetto! Puccini ne era ben consapevole, ed io cercherò di assecondarlo in tutta la partitura.”
Terminate le recite di Tosca, Salsi inaugurerà la nuova stagione del Teatro alla Scala con l’Andrea Chénier di Giordano diretto da Riccardo Chailly con la regia di Mario Martone. Successivamente canterà in Poliuto al Liceu di Barcellona e in tre opere al Metropolitan di New York: Il trovatore, Lucia di Lamermoor e Luisa Miller. Info
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