Dopo il successo ottenuto al Festival di Salisburgo nell’agosto 2013, il Falstaff di Giuseppe Verdi messo in scena da Damiano Michieletto con Ambrogio Maestri nel ruolo del protagonista arriva alla Scala. Il debutto dello spettacolo è in programma il 2 febbraio 2017 nell’ambito della stagione operistica 2016-2017 del teatro milanese. Sul podio, come già a Salisburgo, sarà impegnato Zubin Mehta, il grande direttore d’orchestra indiano che abbracciò con entusiasmo il progetto scenico di Michieletto e volle Maestri per altre due produzioni dell’opera da lui diretta a Firenze e a Vienna.
L’idea di Michieletto, che ha ambientato Falstaff nella Casa di riposo per musicisti Giuseppe Verdi di Milano, secondo il «New York Times» “funzionò magnificamente in questa produzione affascinante e commovente”. Per il regista veneto “il protagonista vive nella condizione della memoria, perché la sua realtà è quella della finitezza, dell’attesa della morte. E tutta la vicenda si svolge un po’ come un ricordo, un sogno, o uno scherzo: Falstaff in un attimo si vede passare davanti agli occhi tutta la vita”.
Nel ruolo del titolo sarà impegnato Ambrogio Maestri, reduce da un personale successo proprio nel Falstaff alla Staatsoper di Vienna. Il baritono pavese è riconosciuto in tutto il mondo come interprete di riferimento per il ruolo del protagonista dell’ultima opera di Verdi, che ha interpretato più di 250 volte e in più di 25 produzioni diverse: da Amsterdam a Londra, da Parigi a Tokyo, passando per San Paolo del Brasile e per il Teatro Colon di Buenos Aires, fino al piccolo teatro di Busseto. Dal suo debutto nel ruolo, avvenuto proprio alla Scala nel 2001 sotto la bacchetta di Riccardo Muti, con il passare del tempo Maestri è arrivato a sentire il personaggio di Falstaff come un vero e proprio alter ego. “E maturando – dice il baritono – posso dire che dentro di me, ormai, c’è davvero molto di Sir John”.
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