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ROSA FEOLA RISCOPRE PICCINNI NEL NUOVO DISCO PENTATONE

L’omaggio a uno dei più grandi maestri dell’opera napoletana del Settecento nell’album con Antonio Florio e la Cappella Neapolitana

“Son regina e sono amante” è disponibile da oggi, 14 marzo, in formato digitale e nei negozi

«L’appartenenza è un fuoco che brucia dentro. Date le mie origini, non posso ignorare l’obbligo morale di voler riscoprire il Settecento napoletano». Con queste parole il soprano campano Rosa Feola, interprete da sempre attenta alla valorizzazione della cultura musicale del suo territorio, descrive l’itinerario artistico compiuto insieme ad Antonio Florio e la Cappella Neapolitana in “Son regina e sono amante”, nuovo disco Pentatone in uscita oggi, venerdì 14 marzo, sulle principali piattaforme di streaming e download (https://lnk.to/SonReginaeSonoAmante) e nei negozi. L’album rende omaggio ad uno dei più importanti maestri della tradizione operistica napoletana del Settecento, Niccolò Piccinni, e raccoglie una selezione di brani, anche rari, tratti dalle sue opere del periodo francese e di quello italiano, compreso un esempio in dialetto napoletano. Il disco è il primo di una serie che Feola, Florio e la Cappella Neapolitana intendono dedicare al recupero del repertorio dei grandi compositori della scuola musicale napoletana del XVIII secolo. Il 12 aprile al Teatro Petruzzelli di Bari, città d’origine di Piccinni, gli stessi artisti interpreteranno il programma del disco per la prima volta in concerto.

Dalla più celebre Didone Abbandonata su libretto di Metastasio, da cui l’aria di Didone che dà il titolo all’album, alla meno nota operetta comica francese Le faux lord, “Son regina e sono amante” ripercorre dunque l’intera carriera del compositore barese. A guidare la scelta e l’orchestrazione dei brani, accuratamente selezionati da Feola, Florio – che con Piccinni condivide il luogo di nascita – e il musicologo Dinko Fabris e trascritti dagli originali del XVIII secolo, il desiderio di farli rivivere nella loro dimensione più intima: quella delle esecuzioni private dell’epoca che spesso vedevano protagonista la voce della moglie di Piccinni, Vincenza Sibilla, figura preziosa per il successo del grande musicista. L’interpretazione di Rosa Feola, accompagnata da un’orchestra di soli archi, valorizza così la ricchezza espressiva e stilistica del canto settecentesco, quella cura della melodia “cantabile”a fondamento della scuola napoletana, in un tributo che va oltre Piccinni stesso per celebrare la grande tradizione del canto lirico italiano, da poco riconosciuto patrimonio immateriale dell’umanità dall’UNESCO.

Tra i soprani italiani più apprezzati a livello internazionale, Rosa Feola è ospite abituale dei più prestigiosi teatri d’opera al mondo. Tra i suoi prossimi impegni figurano Le nozze di Figaro (Susanna) al Metropolitan di New York e Rigoletto (Gilda) alla Los Angeles Opera a maggio, la Missa Solemnis di Beethoven al Teatro alla Scala a luglio e, nello stesso mese, La traviata (Violetta) all’Arena di Verona, dove canterà anche ad agosto nel Rigoletto. Nel 2020, le è stato assegnato il Premio Speciale del Festival dei Due Mondi di Spoleto. Allieva di Renata Scotto, ha all’attivo una lunga collaborazione con Riccardo Muti, che all’inizio della sua carriera l’ha resa protagonista della riscoperta del repertorio della scuola napoletana. Molto richiesta anche come concertista, tra le varie occasioni ha partecipato ai BBC Proms alla Royal Albert Hall di Londra, al concerto inaugurale del Ravenna Festival nel 2020 sotto la direzione di Muti, al Concerto di Capodanno 2021 del Teatro La Fenice di Venezia diretto da Daniel Harding e a diversi concerti con la Chicago Symphony Orchestra, sempre con Muti sul podio.

A vantare un’importante carriera internazionale è anche la Cappella Neapolitana, fondata da Antonio Florio nel 1987 e da allora impegnata nella riscoperta di compositori rari e del repertorio musicale napoletano del XVII e XVIII secolo. Protagonista di diverse prime esecuzioni filologiche moderne di titoli barocchi, come Li zite ’ngalera di Vinci e l’Orfeo ed Euridice di Fux, l’ensemble è uno dei punti di riferimento della prassi esecutiva barocca nella scena musicale italiana ed europea.

Credit foto: Rosa Feola © Todd Rosenberg

Carla Monni