Mette a confronto la romanza vocale tardo-romantica in Francia e in Russia il programma del concerto che sarà trasmesso gratuitamente domenica 3 gennaio alle 17.30 sul canale YouTube del Teatro Comunale di Bologna, realizzato nell’ambito del palinsesto #apertinonostantetutto e promosso attraverso la piattaforma digitale dell’ANFOLS. Protagonista il Coro femminile del Comunale diretto da Alberto Malazzi e accompagnato al pianoforte da Nicoletta Mezzini.
La romanza vocale è sorta in Francia già dalla metà del Settecento e si è sviluppata nel secolo successivo come raffinata espressione di un sentimento. Tra i musicisti francesi che hanno fatto uso di questa forma di composizione musicale in epoca tardo-romantica figurano Camille Saint-Saёns, del quale si ascoltano i novecenteschi Le Printemps op. 165 e Salut au Chevalier Printemps n. 2 da 3 Choruses op. 151, rispettivamente su testi di Jean de La Fontaine e di Paul Fournier; Hector Berlioz, di cui viene proposta La mort d’Ophélie, Ballade n. 2 composta nel 1842 su una poesia di Ernest Legouné dopo Shakespeare, da Tristia op. 18; e ancora Léo Delibes, del quale il Coro femminile canta Les Norwégiennes su testi di Philippe Gille e Les Nymphes des Bois su parole di Charles Nuitter, entrambi pubblicati nel 1884. Spostandosi nella Russia di fine Ottocento, tra gli esponenti di questo genere troviamo Sergej Rachmaninov con i Six Choruses op. 15: 1. Slava narodu (Gloria al Popolo), 2. Nočka (La Notte), 3. Sasna (Il Pino), 4. Żadriemali volny (Sono addormentate le onde), 5. Gnievolia (La Prigionia) e 6. Anghel (Angelo), rispettivamente su poemi di Nikolaj Nekrasov, di Vladimir Ladyzhenskij, di Mikhail Lermontov (il terzo e il sesto), del granduca Konstantin Konstantinovič Romanov e di Nikolai Tsyganov. Il compositore russo aveva scritto i Sei cori originariamente per voci femminili o per bambini, anche se confessò a un amico che difficilmente questi ultimi da soli sarebbero stati in grado di cantarli.
Completano il programma del concerto due inni di stampo sacro ma non liturgico, ancora di due compositori francesi: Toujour à toi, Seigneur di Charles Gounod, scritto nel 1892, e il Cantique de Jean Racine op. 11 di Gabriel Fauré, creato tra il 1864 e il 1865 sul testo intitolato Verb égal au Trés Haut del poeta Racine, parafrasato dal canto medievale latino Consors Paterni Luminis attribuito a Sant’Ambrogio.
Alberto Malazzi è il Maestro del Coro del Teatro Comunale di Bologna dal 2019. Precedentemente è stato Altro Maestro del Coro dal 1994 al 2002 al Teatro La Fenice di Venezia e dal 2002 al 2018 al Teatro alla Scala di Milano, dove ha collaborato anche con l’Associazione del Coro Filarmonico.
I concerti sono registrati a porte chiuse, senza pubblico in sala, con i musicisti disposti nella platea della Sala Bibiena svuotata dalle poltrone. Il palinsesto #apertinonostantetutto del Comunale proseguirà fino al 10 gennaio.
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