Dopo La bohème di Puccini nel 2012, il Falstaff di Verdi nel 2013 e La Cenerentola di Rossini nel 2014, Damiano Michieletto torna il 7 e il 9 giugno al Festival di Pentecoste di Salisburgo con un nuovo allestimento dell’Alcina di Handel.
“Una delle parole che ricorre più frequentemente nel libretto dell’Alcina è ‘inganno’. Lo spazio scenico in cui ho ambientato l’opera è quindi diviso in due: da una parte c’è il mondo reale, dall’altra quello degli inganni” – spiega Michieletto -. “Solo alla fine dell’opera la parete che separa i due mondi verrà distrutta, liberando il tempo e i personaggi intrappolati. Solo allora Alcina perderà il suo potere”.
Lo spettacolo, diretto da Gianluca Capuano alla guida dei Musiciens du Prince di Monaco e del Bachchor di Salisburgo, vede protagonisti Cecilia Bartoli nel ruolo del titolo, Philippe Jaroussky come Ruggiero, Sandrine Piau nella parte di Morgana, Kristina Hammarströmnei panni di Bradamante, Christoph Strehl in quelli di Oronte, Alastair Miles come Melisso e Wiener Sängerknabencome Oberto.
Le scene sono di Paolo Fantin, i costumi di Agostino Cavalca. Alessandro Carletti cura il light design, mentre Rocafilm firma i video. Le coreografie sono invece affidate a Thomas Wilhelm.
Dopo le prime due rappresentazioni al Festival di Pentecoste, Alcina tornerà in scena al Festival estivo di Salisburgo anche l’8, il 10, il 13, il 16 e il 18 agosto.
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